Che tipo di mal di testa? – Diagnosi
Per poter determinare il tipo di cefalea di cui soffrite, il medico vi porrà diverse domande sui vostri disturbi e vi visiterà. È particolarmente importante che descriviate al medico con precisione la sede del dolore, quanto è forte, se avete sintomi concomitanti e qual è l'andamento temporale del dolore.
Durante il colloquio è possibile individuare eventuali sintomi di allarme (le cosiddette «red flags») che possono suggerire la presenza di una patologia più grave.
È utile tenere un diario del mal di testa in cui annotare l'intensità del dolore, l'assunzione di farmaci ed eventuali fattori scatenanti o aggravanti la cefalea (ad es. ormoni/ciclo mestruale, disturbi del sonno).
Nel corso del trattamento, questo diario svolge anche un ruolo importante nel documentare l'efficacia delle diverse opzioni terapeutiche.
Trattamento acuto
Il trattamento acuto della cefalea comprende una ampia gamma di opzioni, tra cui: analgesici (analgesici, FANS), farmaci specifici per l'emicrania (triptani, gepanti) o combinazioni di diversi preparati.
È importante che i farmaci siano somministrati in modo mirato e il più presto possibile. Si dovrebbe inoltre prestare attenzione a non assumere farmaci contro il mal di testa più di 10 giorni al mese.
Farmaci per il trattamento preventivo
La profilassi dell'emicrania può essere attualmente suddivisa in 3 gruppi principali:
- un primo gruppo è costituito da sostanze naturali o integratori alimentari, come il magnesio o la riboflavina. Questi sono generalmente molto ben tollerati.
- Un secondo gruppo è costituito da farmaci di uso consolidato ("standard of care"), spesso utilizzati per altre patologie e la cui efficacia contro la cefalea è stata scoperta solo in seconda battutta e poi confermata da studi clinici che hanno permesso ad alcuni di questi farmaci di ottenere un’indicazione ufficiale per la prevenzione della cefalea . Purtroppo queste sostanze hanno spesso effetti collaterali, come ad esempio disturbi della concentrazione o aumento di peso.
- Il terzo gruppo è costituito dalle cosiddette terapie dirette contro il CGRP (anticorpi monoclonali e gepanti), sviluppate specificamente per l'emicrania. In molti Paesi, il loro utilizzo è soggetto a restrizioni (es. criteri di rimborsabilità). Tuttavia, sono meglio tollerate dai pazienti e, secondo gli studi, almeno altrettanto efficaci, se non superiori, rispetto ai farmaci tradizionali.
Raccomandazioni non farmacologiche
Nel trattamento dell'emicrania anche i metodi non farmacologici svolgono un ruolo importante. Può essere utile modificare lo stile di vita, ad esempio praticando regolarmente sport o utilizzando tecniche di rilassamento.
Anche il supporto psicologico può essere utile, soprattutto in caso di stress elevato. Si possono utilizzare anche l'agopuntura o la cosiddetta neurostimolazione, in cui i segnali del dolore vengono modulati attraverso le strutture nervose.